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Il tasso di disoccupazione dei giovani a Corvetto e la crisi dell’artigianato ci hanno spinte a ideare una Scuola dei mestieri: portare i giovani “a bottega” riavvicinandoli alle antiche professioni, dando loro una prospettiva lavorativa concreta e nuova vitalità a questo settore. L’idea di Botteghe aperte è di insegnare un mestiere attraverso percorsi costruiti insieme a una rete di artigiani: tornare alla tradizione per guardare al futuro. Inoltre, per promuovere e valorizzare l’artigianato organizziamo una serie di workshop.

 

QUAL È LA VOSTRA STORIA?

Entrambe laureate in Scienze Politiche, siamo accomunate da una grande passione per la formazione e l’artigianato. Celeste Rampone ha lavorato in un panificio di Corvetto, ha esperienza come insegnante di italiano agli stranieri e attualmente lavora come fundraiser nel commercio equo e solidale. Hillary Trogu ha una formazione specifica in risorse umane con un focus sull’orientamento al lavoro; attualmente lavora presso l’Associazione Centro Orientamento Educativo nel quale si occupa dello sviluppo e della gestione di progetti in campo educativo.

 

COME È NATA L’IDEA DI BOTTHEGHE APERTE?

Conosciamo bene sia la condizione dei giovani disoccupati che le sfide dell’artigianato. Per questo, il progetto nasce dalla volontà di dare risposta al problema della disoccupazione giovanile e slancio al settore dell’artigianato creando una Scuola dei Mestieri. 

 

CHE COSA VI STATE PORTANDO A CASA DAL PERCORSO DI FORMAZIONE AVANZATA?

La formazione avanzata sta mettendo molto alla prova sia noi che il nostro progetto. L’idea iniziale di Botteghe aperte è cambiata, ma ha mantenuto forte il suo cuore. Questo percorso ha permesso al progetto di potenziarsi e diventare più solido, più concreto e più attinente ai bisogni sia dei giovani che degli artigiani. 

 

CHE IMPATTO VORRESTE CHE BOTTEGHE APERTE AVESSE SU CORVETTO?

Vorremmo aumentare l’occupazione giovanile a Corvetto attraverso percorsi di formazione con una forte componente pratica e co-progettati con una rete di artigiani del quartiere. Crediamo che con questo progetto si possa creare un circolo virtuoso al Corvetto per movimentare energie già presenti, valorizzare l’artigianato, trasmettere alle giovani generazioni il bagaglio di competenze e il grande fascino tipico di questi mestieri.