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storia raccolta ed elaborata dalla classe seconda c – liceo scientifico g. marconi di milano

 

FRANCESCA, CHIARA E MOIRA: «IL NOSTRO È UN “LOCALE ACCOGLIENTE”»

Il Café Banlieue è un “bar di quartiere” in Giambellino-Lorenteggio. Nel pomeriggio si trovano qui per la merenda bambini e bambine con i loro genitori. Dopo una giornata passata a scuola, i ragazzi e le ragazze si fermano tra i tavolini a chiacchierare con gli amici, studiare o leggere. C’è qualcuno che gioca a carte. All’ora dell’aperitivo il locale si affolla di giovani e meno giovani e rimane animato fino a mezzanotte.

 

CAFÉ BANLIEUE, GENESI DI UNA BELLA STORIA

Il Café Banlieue, prima che come locale, nasce come una bella idea di alcune amiche: il desiderio di dare vita a un posto accogliente per ogni genere di persone, di qualsiasi età e provenienza, pensando il locale non solo come un “semplice bar”, ma come un luogo di aggregazione, con un’offerta culturale ampia: dallo spettacolo di marionette per i bambini a piccoli concerti e spettacoli teatrali. L’occasione arriva con un bando comunale che ha come obiettivo quello di promuovere imprese nelle periferie, offrendo un supporto economico. Pronti, via! All’inizio c’era un po’ di diffidenza rispetto al quartiere, a volte avevano perfino paura, specialmente la sera, a causa della narrazione che viene fatta del Giambellino-Lorenteggio. Dopo più di un anno di attività, parlano invece di un quartiere tranquillo. Vorrebbero che la sera ci fossero più attività aperte nella via, per rendere la zona più attrattiva e per abbassare la percezione di insicurezza che molti vivono. Forse l’arrivo della metropolitana potrà essere una spinta propulsiva per nuove aperture.

 

PERCHÈ IL BANLIEUE NON È COME TUTTI GLI ALTRI BAR

Appena si entra nel locale si capisce subito che non è come tutti gli altri bar: accanto alla funzione più tradizionale di somministrazione, il Cafè organizza attività per bambini, come spettacoli di marionette, e per giovani e adulti, concerti e spettacoli teatrali. Le ragazze lo raccontano come un locale-progetto in continua evoluzione, dove incontrarsi e conoscere tutta la ricchezza umana che attraversa e che convive in questa periferia di Milano. Francesca, Chiara e Moira pensano che nonostante tutti i pregiudizi che circolano, il quartiere è un luogo eterogeneo dove ancora si percepisce un senso di paese, dove le persone si riconoscono.

TANTE IDEE PER CONTINUARE A MIGLIORARE IL CAFÉ

Le ragazze hanno cercato di valorizzare questo aspetto del quartiere e hanno moltissime idee per continuare a migliorare il Café Banlieue. Sicuramente vorrebbero creare più occasioni di incontro culturale, connettendosi alle realtà che già operano in quartiere. Ad esempio ospitando incontri di filosofia organizzati da un’associazione, o creando occasioni in cui – ad esempio – è possibile imparare da abitanti più anziani, come un corso di cucito o di uncinetto. Chiara, che in passato ha fatto la volontaria in scuole di italiano per straniere, ci racconta che le piacerebbe creare occasioni di scambio linguistico. Tra le loro clienti c’è anche una professoressa di inglese che spesso lo ha proposto.

 

FAR RINASCERE LE FESTE DELLE VIE PER FAR RISORGERE IL QUARTIERE

La direzione è quella di creare occasioni per incontrare persone con cui solitamente non si passerebbe del tempo. Loro stesse hanno tentato di tessere relazioni con i vicini, tra parrucchieri e bar, dove alle volte si recano per chiedere lo zucchero o per altri scambi reciproci. Vorrebbero fare rinascere le feste delle vie, come un tempo c’erano anche in via Inganni ma ora non più. Un modo per conoscere chi sta intorno a loro e varie persone e organizzazioni con cui potrebbero nascere delle belle collaborazioni.

 

 

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2. Giambellino e dintorni, Bellastoria