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CHIOSCO DA GIACOMO, UN PUNTO LUCE IN PIAZZALE CORVETTO

Quella di Giacomo Sarasso, il proprietario del chiosco in piazzale Corvetto, è la storia di un uomo così carico di energia da riuscire ad accendere le persone e gli spazi che lo circondano. 48 anni, papà di un bambino di otto. Per 25 ha fatto il rappresentante commerciale per diverse ditte di giocattoli. Un mestiere che ha ereditato dal padre, ma che nel 2017 ha deciso di lasciare per dare spazio a un desiderio che covava fin dal 2008. E che piano piano ha messo radici, fino al punto di attecchire in un piccolo chiosco in piazzale Corvetto.

 

PERCHÉ UN CHIOSCO IN PIAZZALE CORVETTO

Tutti lo conoscono come il “Chiosco da Giacomo”, «ma il nome è ancora provvisorio». Prima del battesimo definitivo vuole vedere come evolve la situazione. Ad un certo punto aveva pensato di chiamarlo il “Chiosco dei poeti”, perché la sua idea è quella di portare in un luogo di passaggio, qualcosa di immateriale, cibo per la mente, oltre all’alimento, qualcosa di e-motivo (che muove l’anima). Il desiderio è di riuscire a convertire un non-luogo in un punto di sosta, far diventare uno spazio pubblico, maltrattato e abbandonato, in un’area “abitata” e quindi presidiata: «Per certi è solo un marciapiede, dove taluna gente si sente libera di buttare sigarette, cartacce e anche fare i propri bisogni».

 

COME E QUANDO È NATO IL DESIDERIO DI GIACOMO

Ha le idee chiare Giacomo. Nato a Torino, residente a Vercelli, ha scelto di insediarsi a Milano perché la considera un grande laboratorio di iniziativeil posto giusto dove “rinascere”. Anche la scelta del chiosco non è stata casuale: «In città ci sono alcune centinaia di licenze. Parrebbe che parte di queste siano state rilasciate nel secolo scorso dalla polizia annonaria. Questi baracchini, infatti, secondo questa fonte, venivano concessi agli ex detenuti per dar loro una seconda possibilità». Quando l’ha scoperto è subito scattata l’immedesimazione. Stanco del vecchio lavoro, ha comprato il chiosco per rinascere insieme a lui. E lo ha fatto in piazzale Corvetto, perché sente che lì c’è una situazione in divenire, proprio come la sua. Un trampolino di s-lancio che non ha trovato in altre zone e qui che l’ha convinto ad entrare in azione.

 

FARE RETE, QUESTA LA CHIAVE DEL SUO SUCCESSO

Prima di comprare, ha subito cercato di fare rete con le associazioni del territorio. Ha conosciuto i vicini gestori dei chioschi, frequentato il laboratorio di quartiere di Via Mompiani 5, organizzato dal Comune, ed è entrato in contatto con i responsabili del Municipio 4. Nel frattempo ha conosciuto i negozianti della zona, le associazioni come Il CasottelloIl Terzo Paesaggio, Casa per la pace, la cooperativa La StradaNocetum. Lì sono nate belle amicizie e grandi sinergie. L’apertura ufficiale risale a poco più di sei mesi fa. Un tempo breve, in cui ha concentrato tutte le energie per realizzare la sua idea. Ormai lo conoscono tutti e in tanti lo appoggiano. Da quando è arrivato ha cercato di coinvolgere le persone in maniera diretta per animare la sua attività. Per ora ha attivato il book crossing con Equi.libri in Corvetto. Nell’area circostante sono stati organizzati alcuni eventi, come il flashmob letterario in occasione di BookCity Milano o una tappa della performance musicale “Soundscape” durante PianoCity.

 

UN PROGETTO IN DIVENIRE

Aggregare le persone in senso ampio, attraverso il cibo ed anche grazie ad eventi socio ricreativi. Questa è la strada che vuole percorrere. Il giorno in cui ha ottenuto la licenza per l’occupazione del suolo pubblico è andato all’Ikea e ha comprato tavoli, sedie e ombrelloni. Ora è in attesa di quella per l’ampliamento del chiosco. Tra i desiderata ci sarebbe, infatti, quello di aprire un piccolo laboratorio di cucina per offrire ai proprio avventori un cibo a portata di tasca ma di qualità. La pennellata finale sarà un tocco di verde: aiuole colorate e qualche albero. «Ci stiamo lavorando», assicura.

 

 

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1. Corvetto e dintorni, Bellastoria